Architettura come "spreco" ovvero il passo dal bisogno al desiderio

 Louis Kahn sosteneva che l'architettura avesse a che fare col desiderio e non con il bisogno, affermando che quest'ultimo era un "panino al prosciutto".

È cioè ovvio che un edificio debba risolvere un problema pratico, come ad esempio ospitare un certo numero di persone che assieme svolgono una azione come pregare, studiare, lavorare etc (quella che chiamiamo funzione o programma) ma soddisfare questo "bisogno" non conduce all'architettura.

Prendiamo ad esempio un luogo di culto che deve ospitare 1000 fedeli: basta un edificio di 1000 metri quadrati alto tre! Così abbiamo soddisfatto il "bisogno". Ma invece abbiamo costruito le cattedrali, che sono alte venti metri!

La differenza tra i tre ed i venti metri rappresenta il desiderio, e pertanto l'architettura.


Quest'ultima è di fatto (da un punto di vista funzionale ed economico ) uno "spreco". Ma senza questo spreco, questo eccesso, questo surplus ci sarebbe lo "spazio per il corpo" ma non quello per  lo "spirito", non ci sarebbe  architettura.


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