Das Andere, ovvero la Metafora

 il 1° Maggio 2012 nasceva il Blog DAS ANDERE. che già poneva le base di una ricerca architettonica basata sulla metafora.

Lo riporto integralmente


DAS ANDERE


ovvero: L'altro!

Così si chiamava una rivista fondata da Adolf Loos che, tradotto integralmente, suonava così:
"L'altro. Periodico per l'introduzione della civiltà occidentale in Austria"
e che voleva  risvegliare gli animi dei suoi connazionali verso la modernità.
Ne furono pubblicati solo due numeri! (tirate voi le conseguenze)

Ma come ci ricorda Giovanni Galli nel suo magnifico libro "Le Maschere della Forma" (ed Carocci) si potrebbe definire l'architettura come "questi manufatti che rimandano ad altro rispetto  all'idea della loro esistenza materiale" (pag 22)

Credo che questa definizione aiuti a rispondere alle domande del non addetto ai lavori che ci chiede: ma perchè la tal villa di Meier è architettura e la villetta vicino a casa mia non lo è?


Perchè la villa di Meier rimanda a qualcosa d'altro, ad una idea....mentre la casa del vicino di solito no, risponde a esigenze funzionali (mi serve la cucina più grande..ed ecco che un rettangolo esce dal volume...ma anche più luce...e la finestra di allarga...ma vorrei che ricordasse le cascine..ed allora rivestiamo qualche pilastro in mattoni e mettiamo un archetto...ma vorrei anche un tocco di moderno....ed allora mettiamoci anche una bella finestra orizzontale!)


Dice ancora Galli (pag 24): "il tempio greco è altro per definizione. Il dorico greco è, in ogni suo dettaglio, rappresentazione della carpenteria lignea con cui furono costruiti i templi arcaici (....)"  e qualche riga dopo "a partire dal Cinquecento (...) il tema costante è l'enfatica rappresentazione del portar peso" per arrivare a dire che "con l'avvento del Moderno l'architettura non perde la sua funzione narrativa, si limita semmai a cambiare repertorio. L'utilitas sembra sostituire la firmitas come fonte privilegiata di metafore (...) " ed abbiamo infatti la metafora della macchina, della macchina per abitare tanto cara a Le Corbusier. E potremmo continuare così sino ad oggi (si rimanda al libro citato di Giovanni Galli)

Anche Paul Valery in "Eupalinos o l'architetto"  fa dire a Socrate : 

" Ma la musica e l'architettura ci fanno pensare ad altro rispetto a se stesse" 

(pag 36 ed Mimesis)

Se la costruzione non  RAPPRESENTA o RACCONTA qualcosa...allora NON è architettura.

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